giovedì 21 settembre 2023

HOKA CARBON X 3

Hoka Carbon X 3
voto da definire - con Hoka Carbon X ho il piacere di provare anch'io per la prima volta le famose scarpe con piastra in fibra di carbonio. Questa è la moda del momento e quasi tutte le aziende stanno investendo per avere almeno un modello nella gamma con questa tecnologia. Hoka è stato uno dei primi marchi a cimentarsi in questa impresa e con il modello Carbon X è arrivata già alla terza versione. La scarpa si presenta con un peso molto contenuto (da categoria A2), che supera di poco i 200 grammi; ma si sponsorizza con ammortizzazione da calzatura A3. Un modello molto versatile, che va bene sia per le gare che per gli allenamenti. Infatti il differenziale è di 5mm (degno di scarpe da competizione o da training veloci), ma lo stack è alto; ben 36mm sul anteriore e ben 41 sul posteriore (da vera scarpa protettiva, più alta della Saucony Endorphine Shift usata in precedenza). Ritrovo l'ingresso a mo' di calzino già provato con Nike React Infinity Run Flyknit e con gli ultimi 3 modelli Adidas utilizzati, ma con più spazio per lo spessore del piede; anzi a primo acchito lo spazio interno della scarpa e fin troppo ampio in base alla lunghezza della stessa. Accattivanti le colorazioni della tomaia, con colori a contrasto tra l'esterno e l'interno piede. Carbon X 3 si presenta con un prezzo di listino caro per il panorama running (190euro), ma non è alto se lo paragoniamo ai modelli con piastra in fibra di carbonio di altre marche. Il consumo del battistrada sembra essere veloce ed inizia a far capolino già dopo 100km. La sensazione di corsa è gradevole e pare che non aiutino ad aumentare la velocità di corsa, ma che aiutino mantenerla leggermente più elevata con il passare dei chilometri.  Nonostante l'appoggio sulla piastra sembra essere morbido, a lungo andare può affaticare le fasce plantari della pianta del piede.

mercoledì 22 febbraio 2023

NIKE ZOOM VOMERO 16

Nike Zoom Vomero 16
voto da definire - dopo aver utilizzato il modello 14, torno su Vomero in versione 16. Rispetto a quella già  usata, qui salta subito all'occhio una linguetta molto imbottita per proteggere il collo del piede dalla stretta dei lacci. La novità è che lo Zoom Air sotto l'avampiede (che garantisce una calzata elastica e reattiva) è mescolato con lo ZoomX, la nuova schiuma più leggera che assicura fluidità per l'intera transizione del piede a contatto con il terreno. Assente la mescola React, molto in voga ultimamente sugl'altri modelli Nike. Il differenziale è sempre di 10mm, ma rispetto alla versione che ho utilizzato qualche anno fa lo stack complessivo è più alto (19.5 avampiede / 29.5 tallone). Il prezzo di listino è di fascia alta (160euro), ma in linea con l'andazzo del momento. A primo impatto sembra di correre con una calzatura super ammortizzata vecchio stampo, secca sull'asfalto e senza particolari geometrie di spinta; la calzata è molto comoda, a mo' di pantofola. Durante gli appoggi la scarpa sembra cedere in pronazione, un pò verso l'interno; modello sconsigliato per i podisti pronatori o che hanno consumato le calzature precedenti internamente. L'appoggio sull'asfalto pare essere un pò rumoroso.

giovedì 17 novembre 2022

SAUCONY ENDORPHINE SHIFT 2

Saucony Endorphine Shift 2
voto 9,5 - con Endorphine Shift, Saucony riesce a creare una calzatura con differenziale da gara (solo 4mm) e allo stesso tempo con una altezza da terra da scarpe molto ammortizzate (34mm sull'ateriore e 38mm sul posteriore; 10mm in più d'avanti rispetto ad Adidas UltraBoost 21 e 4mm dietro). L'intento della casa statunitense è quello di fornire all'utilizzatore una scarpa con un super ammortizzamento, ma anche reattiva alle velocità. Il prezzo di listino è alto, ma non troppo; in linea con l'andatura dei marchi concorrenti (150euro). Da subito il feeling è buono e dopo il primo allenamento di 8km, mi sono sentito già sicuro di poterle utilizzare per allenamenti più lunghi ed importanti. Con questo modello perdo l'ingresso del piede a mo' di calzino, tanto in voga ultimamente e che ho trovato sulle ultime 4 versioni di scarpe utilizzate; si torna alla classica stretta tramite le stringhe, che però sono a mio parere un pò corte se si voglio utilizzare gli occhielli più in alto. Fantastico l'effetto della tecnologia Speedrool (appositamente studiata per i 4 modelli della serie Endorphine: Pro, Speed, Shift e Trail), che regala la sensazione di spinta in avanti. La resistenza del battistrada ai chilometri è accettabile; a 500km i primi segni di usura, ma si arriva tranquillamente ai 600.

mercoledì 6 luglio 2022

ADIDAS ULTRA 4D

Adidas Ultra 4D
voto 7 - la forma della tomaia in Primeknit è quella della versione più recente e più classica delle UltraBoost, ma il sistema di ammortizzazione è tutta una novità. Queste calzature infatti sono ammortizzate dal nuovo sistema 4D, una fitta trama tridimensionale composta da materiale elastico; per niente presente il materiale di ammortizzamento Boost. A primo impatto le scarpe sembrano essere comode, ma si sente un pò troppo l'impatto della durezza sull'asfalto (complice la poca altezza da terra rispetto alla moda del momento, 11mm sull'avampiede e 20mm sul retro). L'assenza di supporti e piastre in plastica dura tra l'intersuola e il battistrada favorisce un appoggio silenzioso, che genera un passo felpato. Il prezzo di listino è di 220euro ed è ancora più alto delle UltraBoost 21. Il differenziale è di 9mm, leggermente meno accentuato di quello delle ultime versioni UltraBoost. Come tutti i modelli di punta Adidas si indossano a mo' di calzino e l'ingresso del piede sembra essere più stretto del solito; i lunghi lacci in dotazione servono a ben poco o solo a fissare il microchip in caso di gare. Ben imbottita la linguetta che protegge la stretta dei lacci sul collo del piede. Il consumo del battistrada è molto veloce e dopo soli 200km i segni dell'usura sono già ben visibili; la cosa strana è che ho consumato prima il retro esterno della scarpa destra, mentre sugli innumerevoli modelli utilizzati fino ad ora ho sempre consumato prima il retro esterno della calzatura sinistra. Dopo 300km la scarpa sembra essere già inutilizzabile e questo non va bene per una modello così costoso. In ogni caso, nel breve periodo di utilizzo non mi è sembrata una versione molto adatta alle corse in pianura; si comportano meglio su strade collinari e curvose. Buone per le ripetute. In linea di massima non lo ritengo un modello che protegge molto; lo sconsiglio ad atleti pesanti o che cercano la massima ammortizzazione. Ideale per chi cerca invece il carico sui muscoli dei polpacci e meno su quelli dei quadricipiti. Con tanta buona volontà mi sono spinto fino ai 500km, alternandone l'utilizzo con le ottime Saucony Endorphine Shift 2.

sabato 22 gennaio 2022

ADIDAS ULTRABOOST 21

Adidas UltraBoost 21
voto 8,5 – le ricomprerei solo perchè è l'unico modello di calzature da corsa su strada con il quale ho consumato in uguale modo sia il battistrada della scarpa destra che quello della sinistra (ho sempre consumato prima quello della scarpa sinistra, sul retro esterno). Per il resto la resa della mescola Continental è in linea con quello della concorrenza; inizialmente il consumo sembra rapido fino ai 300km, una volta modellato però tiene bene e sono riuscito a spingermi tranquillamente fino a 800km. Un modello a due facce; dopo un primo approccio non gradevole, con il tempo il feeling tra me e queste calzature è molto migliorato. Nei primi mesi di utilizzo mi sembravano scarpe goffe e poco reattive; ma dopo i primi 300 chilometri è avvenuto un adattamento tra loro ed i miei piedi che ha migliorato la risposta alle mie esigenza. Ho goduto al massimo delle loro prestazioni solo nella seconda metà della loro vita complessiva. Rispetto alle versioni precedenti di UltraBoost l'ammortizzazione è più da pesi massimi (grazie al 6% in più di materiale boost e all'altezza da terra aumentata), a discapito della reattività. La scarpa inizialmente sembra essere molto pesante e ingombrante, infatti il peso specifico supera di 350gr nella misura 42. Una delusione per chi si aspettava una continuazione della strada che il marchio aveva intrapreso per questo modello. Con questa versione lanciata nel 2021 Adidas ha pensato agli atleti più pesanti che cercano una calzatura reattiva. Il differenziale di 10mm, è il classico usato dalla casa tedesca per le sue A3; mentre per quanto riguarda l'altezza da terra abbiamo 24mm nella parte anteriore e 34mm nella parte posteriore (ben 15mm in più sia avanti che dietro rispetto ai modelli predecessori lanciati nel 2019 e nel 2020). Il prezzo di listino è altissimo, tra le più care sul mercato (180euro). Si indossano come un calzino, ma la tomaia non è più ben aderente al piede; la definirei più come una "tomaia vecchio stampo". La linguetta è per niente imbottita, ma non è un problema perchè i lacci servono a poco (diciamo che sono solo un abbellimento o che servono solo a fissare il microchip in caso di gare). Dopo l'ottima esperienza con la serie 19, questa evoluzione mi ha convinto di meno (almeno all'inizio), mi sembrava di essere ritornato alla prima uscita delle SuperNova Boost senza Glide; poi sul finale non posso dire di essere rimasto scontento per il mix di ammortizzazione e reattività che ne è venuto fuori.

giovedì 25 novembre 2021

SALOMON WINGS PRO 2


Salomon Wings Pro 2

voto da definire – modello da Trail Running di peso contenuto rispetto alla media; il battistrada ben tassellato è ottimo su terra, pietre ed erba. E' una calzatura molto rigida; da evitare l'utilizzo su asfalto. Su sterrato il consumo è più che accettabile per resistenza ai chilometri; se si utilizza per frequenti tratti di strada invece l'usura è rapidissimo. All'interno della calzatura, per via della suola tassellata, la pianta del piede è soggetta ad un surriscaldamento eccessivo se utilizzate  su superfici dure. La protezione in Goretex mantiene il piede asciutto su percorsi fangosi o con pozzanghere. Molto più comode, sicure e protettive rispetto all'unico altro modello specifico per corse in montagna utilizzato finora. Un altro elemento da evidenziare è il foglio Profeel inserito nella tomaia per proteggere il piede da oggetti esterni appuntiti. Il differenziale è di 10mm ed il bloccaggio sul collo del piede avviene con stringhe ad elastico; l'ingresso del piede avviene in modo classico e la linguetta è ben imbottita.

sabato 27 marzo 2021

NIKE REACT INFINITY RUN FLYKNIT

Nike Infinity Run Flyknit
voto 9 – come le Adidas UltraBoost 19 l'ammortizzazione è da pesi massimi e la tomaia reattiva come le scarpe da gara. Nike React Infinity Run Flyknit è stata progettata per ridurre il rischio di infortuni. Dai test effettuati, confrontandola con altri modelli Nike, è emerso che indossando queste scarpe il tasso di infortunio è inferiore del 52%. Anche loro, come Ultraboost, si indossano a mo' di calzino aderente al piede; la linguetta è per niente imbottita e non è un problema perchè i lacci servono a poco (sono un abbellimento e utili solo a fissare il microchip in caso di gare). Vanno bene per atleti leggeri o veloci che cercano il massimo ammortizzamento, ma anche per podisti più pesanti e lenti che hanno bisogno della massima protezione senza penalizzare il piacere della leggerezza e della reattività corsa. Utilizzabile per qualsiasi distanza, per allenamenti brevi e lunghi; da gare corte, fino alla distanza della Maratona. Il differenziale è di 9mm e l'altezza da terra è di 24mm sull'avampiede e 33mm sul tallone (5mm e 4mm in più dell'Ultraboost utilizzata). Il prezzo di listino è di fascia alta (160euro). Dai primi utilizzi si nota la pianta molto stretta e la punta ancor di più, al punto da causare vessiche alle dita del piede che tendono a schiacciarsi fra di loro; forse scegliere la misura appena più grande sarebbe stato meglio. Ma con il passare del tempo, dei chilometri e dell'utilizzo questo problema quasi svanisce per l'adattamento della scarpa al piede e viceversa del piede alla scarpa. L'abbondante schiuma offre una calzata sicura e ammortizzata e il minor utilizzo di materiale sul resto della calzatura consente di avvicinare il piede a tale schiuma per un'esperienza morbida e reattiva. La tomaia molto minimal invece dà poco supporto nelle curve veloci, lasciando scivolare il piede quasi fuori dalla sede planatare. La resa del battistrada è accettabile; all'inizio sembrava che l'abrasione tardasse a farsi vedere, poi dopo i 500km la lacerazione nei punti critici è diventata velocemete grave. Le ho forzate fino 700km, quando poi erano inutilizzabili per la corsa.



 

giovedì 30 gennaio 2020

ADIDAS ULTRABOOST 19

Adidas UltraBoost 19

voto 9,5 – sono calzature straordinarie: ammortizzazione da pesi massimi, tomaia e reattività da scarpe da gara. Con questo modello Adidas ha secondo me davvero raggiunto l'apice; è un prodotto versatile e veramente adatto a tutti i runners: va bene per atleti leggeri o veloci che cercano il massimo ammortizzamento, ma anche per podisti più pesanti e lenti che hanno bisogno della massima protezione senza penalizzare il piacere della leggerezza e della reattività corsa. Utilizzabile per qualsiasi distanza, per allenamenti brevi e lunghi; da gare corte, fino alla distanza della Maratona. Il differenziale di 10mm, è il classico usato dal marchio per le sue A3; mentre per quanto riguarda l'altezza da terra ritrovo quella della Supernova Glide Boost in versione 7 (19mm nella parte anteriore e 29mm nella parte posteriore), 3mm in meno sia avanti che dietro rispetto alla Supernova Boost. Il prezzo di listino è altissimo, tra le più care sul mercato (180euro). Si indossano come un calzino aderente al piede; la linguetta è per niente imbottita, ma non è un problema perchè i lacci servono a poco (diciamo che sono solo un abbellimento o che servono solo a fissare il microchip in caso di gare). La resa del battistrada in mescola Continental è accettabile; migliore rispetto a quella delle Supernova Boost, ma mai come quella delle più vecchie Supernova Glide Boost 7; con UltraBoost 19 sono riuscito a percorrere tranquillamente 800km prima che le scarpe siano risultate per me inutilizzabili. Mi ricredo su un modello che avevo sempre visto come modaiolo e poco da running.


sabato 18 gennaio 2020

361° STRATA 3

361° Strata 3
voto 8 – è uno dei modelli di punta del nuovo marchio emergente cinese " 361° " , il più completo e versatile per quanto riguarda la categoria con supporto per pronatori. E' una scarpa stabile, di categoria A4; si presenta sul mercato con un prezzo di listino di fascia alta (160 euro). In pochi hanno già messo ai piedi una calzatura del marchio 361°, che da poco si sta sviluppando sul mercato italiano ed europeo; un marchio giovane, che nel paese natale (la Cina) compete alla pari per vendite con le 5 marche di scarpe da running più vendute nel mondo. Le Strata sono calzature vecchio stampo senza quei grandi sistemi di ritorno d'energia che oggi vanno tanto di moda; ricordano le vere cushioning prodotte nel decennio tra il 2005 e 2015. Il battistrada è abbastanza alto invece, in linea con la moda del momento (18mm da terra sull'anteriore e 26mm sul posteriore); sono le stesse misure delle Saucony Jazz 18 provate in passato e proprio come quel modello non da l'impressione di essere morbida, anzi il contatto con il terreno inizialmente sembra essere molto duro, ma questo non vuol dire che la calzatura non sia ben ammortizzata. Solo inizialmente, perchè poi con il passare dei chilometri le scarpe si sono modellate e allineate al mio modo di correre e alla fine ne sono rimasto abbastanza contento per la riuscita. Queste scarpe si presentano con pianta e punta molto larga e non si accusano problemi di vessiche tra le dite o sotto la pianta del piede. La stretta dei lacci invece si sente molto sul collo del piede, nonostente la calzatura è dotata di una linguetta che sembra essere ben imbottita.
Il differenziale che è di soli 8mm (anche qui in linea con i differenziali Saucony), a differenza dell'abbondante altezza da terra per la somma dell'intersuola e del battistrada (che caratterizza calzature ideali per allenamenti e corse lunghe), rende le scarpe ben adattabili anche a modeste velocità. Il consumo del battistrada è accettabile; anche se l'abrasione inizia a fare capolino già solo dopo 200km, non ha problemi poi a resistere fino ai 600km. Io mi sono spinto con loro fino a 700km, ma stranamente ho consumato molto la parte anteriore più che quella posteriore come di solito mi accade.

lunedì 4 febbraio 2019

NIKE AIR ZOOM VOMERO 14

Nike Air Zoom Vomero 14
voto 9 - esteticamente bellissima e stilosa, presentata con una vasta gamma di colori accattivanti; mi sono piaciute sin dal primo momento che la casa ha lanciato l'anteprima on-line. Anche a livello tecnico la riuscita è stata ottima; è una scarpa secca e quindi ben reattiva, ma allo stesso tempo ottimamente ammortizzata. Il nuovo design con retro a punta guida bene l'appoggio neutro sull'asfalto e sembra dare un tocco di aerodinamicità alla corsa. Tendini d'Achille ben protetti dalla tomaia alta sul retro. Poco protetto invece il collo del piede, data l'assenza di una linguetta imbottita che attutisca la stretta dei lacci; Nike ha infatti pensato di rendere più libera quella zona, inserendo una linguetta corta e poco spessa. Oltre al solito ed elastico Zoom Air a tutta lunghezza questa nuova versione di Vomero si presenta con l'aggiunta dell'altro innovativo sistema di ammortizzazione di casa: il Nike React, una tecnologia pensata per rendere l'azione di corsa estremamente fluida. Il differenziale 10mm (14mm avampiede / 24mm tallone) rende la scarpa veloce, oltre che superammortizzata. Il consumo del battistrada sull'asfalto è accettabile: fino ai 500km non si vedono segni d'usura; dopo di che il battistrada inizia a consumarsi, ma ci si può tranquillamente arrivare fino ai 700km e pare che ammortizzino bene e restino morbide anche con battistrada al limite dell'usura. Nike Air Zoom Vomero ha un prezzo di listino di 141 euro, e rimane basso rispetto ai prezzi dei modelli concorrenti degli altri marchi. La tomaia è resistente e non subisce rotture in nessun punto durante tutto il periodo di utilizzo.

martedì 16 ottobre 2018

ADIDAS SUPERNOVA BOOST

Adidas Supernova Boost
voto 7 - sono di sicuro le scarpe più ammortizzate che abbia mai usato; differenziale 10mm (22mm avampiede / 32mm tallone).
Rispetto alla versione Glide Boost 7 si presentano con una maggiore quantità di materiale Boost, che rende le calzature morbidissime (durante la corsa sembra di appoggiare i piedi su di un cuscino e non sull'asfalto - è una cosa fantastica). Di contro c'è che sento le scarpe non molto reattive e veloci; sembrano essere adatte a corse lente. Sicuramente ottime per corse lunghe, ma ingombranti nell'azione di corsa a causa di veramente tantissima quantità di materiale ammortizzante; inoltre mi sembra che non si adattano molto a percorsi con salite e discese, e che vadano meglio per correre in pianura.
Per quanto riguarda il consumo, siamo lontanissimi rispetto alla resa della sorella precedente in versione 7 (con le quali sono riuscito a correre 1600 chilometri prima di usurare il battistrada); qui dopo soli 350km il battistrada era già visibilmente consumato e alla soglia dei 400km le scarpe sarebbero dovute essere inutilizzabili, ma io mi sono spinto fino ai 600 chilometri come ho fatto con le Saucony Jazz.

Originalissima l'idea di poter personalizzare il prodotto con delle scritte, acquistando direttamente dal sito ufficiale del marchio.
Il prezzo di listino Adidas rimane invariato rispetto alle precedenti versioni Supernova e rispetto ai modelli direttamente concorrenti di altri marchi è più che accettabile (140 euro).

domenica 4 giugno 2017

SAUCONY JAZZ 18

Saucony Jazz 18
voto 6,5 – dopo i primi km potevo già dire di non avere avuto un feeling immediato come è successo con Adidas Supernova Glide Boost 7. Con il tempo la calzatura non si è molto adattata al mio tipo di corsa ed al mio tipo di piede (se non nell'ultimissimo periodo di utilizzo) quando il battistrada era già quasi completamente consumato. Per niente soddisfatto della resistenza ai chilometri: dopo soli 200km l'abrasione iniziava ad essere già molto evidente nella parte posteriore e dopo già 400km le scarpe erano inutilizzabili; mi sono spinto fino a 600km, ma veramente con tanta buona volontà e rischio di infortunio (nulla a che vedere con le immortali e indistruttibili Adidas Supernova). L'appoggio è stabile, sicuro e molto guidato anche su superfici sconnesse, ma rumoroso come l'appoggio delle uniche Asics che ho avuto modo di utilizzare (tap tap tap tap tap tap). Anche se la scarpa è molto alta (18mm da terra sull'anteriore e 26mm sul posteriore) non da l'impressione di essere morbida, anzi il contatto con il terreno sembra essere molto duro; sembra che il battistrada sia tra i più duri che abbia mai provato (questo non vuol dire che la calzatura non sia ben ammortizzata).
Il differenziale che è di soli 8mm (in linea con la filosofia Saucony), a differenza dell'abbondante altezza da terra della somma dell'intersuola e del battistrada (che caratterizza calzature ideali per allenamenti e corse lunghe), la rende una scarpa che si adatta bene anche alle velocità elevate. La novità del modello 18, paragonata alla versione 17, è che nonostante sia una scarpa di categoria A3 (neutra), si presenta con un lieve supporto interno per la pronazione. Rispetto alla maggior parte delle scarpe con le quali finora ho corso, la Jazz si colloca in una fascia di prezzo un pochino più bassa (129 euro, listino Saucony).

mercoledì 26 aprile 2017

ADIDAS SUPERNOVA GLIDE BOOST 7

Adidas Supernova Glide Boost 7

voto 10 – la migliore calzatura da running che abbia mai usato finora; dopo il primo allenamento di 9km, mi sono sentito stranamente già sicuro di poterle utilizzare per allenamenti più lunghi ed importanti. Nessun problema; e ne sono rimasto molto sorpreso. Dopo 10 anni di Mizuno (23 modelli/versioni utilizzati/e tra quelli/e da strada, da trail, chiodate e activate - alcuni/e ancora in uso) e solo una parentesi Asics, non pensavo di poter abituarmi così presto a qualcosa di così diverso. L'appoggio è stabile e sicuro anche se si ha a che fare con superfici sconnesse. Il differenziale (10mm), minore rispetto a quello classico Mizuno, la rende più simile ad una scarpa veloce; mentre la maggior altezza da terra (sia nella parte anteriore -19mm- che posteriore -29mm-) della somma dell'intersuola e del battistrada rende la calzatura più ammortizzata, comoda e confortevole. Il materiale BOOST è semplicemente fantastico: rende la scarpa reattiva e morbida. Rispetto alle dirette concorrenti di altri marchi, il prezzo è più che accettabile (140 euro, listino Adidas). Come consumo di battistrada (in mescola Continental) posso dire che è la scarpa più resistente e duratura per chilometri percorsi che io abbia mai usato, nonostante guardandolo e confrontandolo visivamente con battistrada di calzature di marchi concorrenti sembra essere molto meno spesso; con loro sono riuscito a spingermi fino a 1600 chilometri di corsa, prima che l'abrasione diventasse indiscutibilmente visibile (anche se molti non sono stati percorsi su asfalto, ma sulla terra/sabbia battuta del Parco della Cittadella di Parma). Nonostante abbia avuto la sensazione che il BOOST dopo i 1000 chilometri si sia un pò scaricato, fino alla fine non ho avuto problemi a livello di ammortizzazione e comfort battistrada. Il consumo è uniforme dalla parte anteriore (dove appoggia il metatarso) a quella posteriore (dove appoggia il tallone). Ho riscontrato problemi di rottura tomaia nella parte in cui preme l'unghia dell'alluce e di rottura materiale di rinforzo termosaldato dovuta a flessione dell'interno del piede (stemma Adidas nell'interno piede).

mercoledì 19 giugno 2013

MIZUNO WAVE RIDER 16

Mizuno Wave Rider 16

voto 9 – e per la terza volta opto per la versione 16 di Wave Rider del best seller Mizuno; una delle migliori calzature di tutto il panorama running. Più bassa delle predecessore, sia avanti che dietro, sembra essere meno ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino). Il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri, anche se confermo ancora una volta un'usura molto più veloce rispetto alle precedenti versioni nella parte anteriore (dove appoggia il metatarso); inoltre questa parte si consuma più in fretta di quella posteriore e dopo già 600km l'abrasione è molto visibile e si fatica a spingersi oltre, nonostante la parte dove appoggia il tallone possa ancora dare molto.  In ogni caso mi sono spinto fino a percorrerci 900km tirati tirati, ma l'ideale sarebbe stato mandarle in pensione a 800km quando anche sul retro l'abrasione iniziava ad essere ben visibile.

mercoledì 22 maggio 2013

MIZUNO WAVE RIDER 16

Mizuno Wave Rider 16

voto 9 – e ancora una volta opto per la versione 16 del best seller Mizuno; una delle migliori calzature di tutto il panorama running. Più bassa delle predecessore, sia avanti che dietro, sembra essere meno ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno). Il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri, anche se confermo un'usura molto più veloce rispetto alle precedenti versioni nella parte anteriore (dove appoggia il metatarso). Inoltre questa parte si consuma più in fretta di quella posteriore e dopo già 600km l'abrasione è molto visibile; si fatica a spingersi oltre nonostante la parte dove appoggia il tallone possa ancora dare molto. Anche questa volta ho riscontrato problemi di rottura tomaia nelle parti di flessione nell'interno piede.

lunedì 29 aprile 2013

MIZUNO BE

Mizuno Be

voto 7 - è la scarpa disegnata per aiutare a rinforzare e ad attivare la muscolatura dei piedi e delle gambe, che si ispira ai sandali dei Samurai Giapponesi. La particolare soletta ACTIVATION si assottiglia alla base delle dita, creando uno spazio che permette di muoverle liberamente determinando una naturale e maggiore attività muscolare. Da utilizzare nella vita quotidiana di tutti i giorni per rinforzare i muscoli di piedi e gambe e migliorare la centralità del baricentro; non è una scarpa da running, al massimo ci si può correre allenamenti leggeri con lo scopo di migliorare la forza propulsiva (ma lo sconsiglio al fine di evitare infortuni). Il prezzo di listino Mizuno è di 100 euro.

martedì 8 gennaio 2013

MIZUNO WAVE RIDER 16

Mizuno Wave Ride 16

voto 9 – nuova tomaia, più leggera e flessibile; il battistrada, per me nuovo, è uguale a quello della versione 15 (che io non ho provato). E' sicuramente una delle migliori calzature di tutto il panorama running; più bassa delle precedenti versioni, sia avanti che dietro, sembra essere meno ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno). Il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri, nonostante si consumi molto più velocemete delle predecessore nella parte anteriore (dove appoggia il metatarso); inoltre questa parte si consuma più in fretta di quella posteriore e dopo già 600km l'abrasione è molto visibile e si fatica a spingersi oltre nonostante la parte dove appoggia il tallone possa ancora dare molto. Ho riscontrato problemi di rottura tomaia nelle parti di appoggio/flessione nell'interno piede.

giovedì 8 novembre 2012

MIZUNO TEMPO MD

Mizuno Tempo MD

voto 9.5 – chiodata ideata per corse medio/lunghe in pista (3000mt, 5000mt, 10000mt). Ben strutturata e con un adeguato supporto posteriore, mi è molto utile per le correre in pista. Il prezzo di listino è modico (80 euro), molto più basso della media delle scarpe da asfalto (regine di tecnologia e innovazioni continue). La calzatura si potrebbe utilizzare anche per corse campestri, con chiodi da 9mm, da 12mm o da 15mm. Piatto chiodi da 7; in dotazione 14 chiodi da 6mm e chiavetta smontachiodi.

mercoledì 5 settembre 2012

MIZUNO WAVE NIRVANA 8

Mizuno Wave Nirvana 8

voto 8 – è uno dei modelli più costosi della gamma Mizuno e di tutto il panorama Running (185 euro, listino Mizuno). E' una scarpa stabile (A4), con supporto per pronatori. Ha quasi tutti i sistemi tecnologici studiati dal marchio giapponese. La calzatura è molto alta, sia avanti che dietro; morbida e ben ammortizzata. Un pò ingombrante e pesante, non aiuta le corse più veloci. Si adatta poco al naturale appoggio del piede; guida gli impatti fino all'ultimo chilometro di utilizzo, fino al consumo estremo del battistrada (più che accettabile per resistenza ai chilometri). Per la prima volta ho avuto problemi di rottura tomaia nelle parti di flessione del piede.

martedì 15 maggio 2012

MIZUNO WAVE PRECISION 10

Mizuno Wave Precision 10

voto 6.5 – è definita come uno dei top di gamma storici di tutto il panorama "scarpe running", ma io non mi sono trovato benissimo: personalmente l'ho trovata dura e rigida; molto diversa dalla versione 7 usata in precedenza. Il battistrada non è migliorato, si consuma troppo velocemente. Attualmente una delle A3 più leggere sul mercato, tant'è che qualcuno la classifica A2 (130 euro, listino Mizuno).

MIZUNO WAVE KAZE 4 SPIKE

Mizuno Wave Kaze 4 Spike

voto 9.5 – chiodata ideata per cross country. Ben strutturata e con un bel supporto posteriore, mi è molto utile per le corse campestri (finora affrontate con scarpe da strada). 125 euro è il prezzo di listino, più basso della media delle scarpe da asfalto (regine di tecnologia e innovazioni continue), si possono utilizzare anche in pista con chiodi da 6mm. Piatto chiodi da 6; in dotazione 14 chiodi da 6mm e chiavetta smontachiodi. In base al fondo del cross che si deve affrontare, conviene essere muniti di chiodi universali (facilmente reperibili) da 9mm, da 12mm e da 15mm (per percorsi estremi) da intercambiare facilmente in base alle esigenze.

venerdì 11 maggio 2012

MIZUNO WAVE ENIGMA

Mizuno Wave Enigma

voto 8.5 – nuova nata in casa Mizuno, con Wave a tutta lunghezza; ancor più cara della Rider, si presenta con un prezzo di listino di 165 euro. Da subito il feeling è buono; la scarpa è molto ammortizzata ed ingombrante, ma risponde bene in reattività. La calzatura è molto alta, sia avanti che dietro. Dotata di rari inserti in morbida pelle sintetica scamosciata, che si adattano nella migliore maniera possibile alla naturale forma del piede. Il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri. La scarpa per la mia settima Maratona.

MIZUNO WAVE ASCEND 6

Mizuno Wave Ascend 6

voto 8 – modello da Trail Running di costo medio (125 euro, listino Mizuno); il battistrada ben tassellato è ottimo su terra, pietre ed erba. E' una calzatura molto rigida; da evitare l'utilizzo su asfalto. Su sterrato il consumo è più che accettabile per resistenza ai chilometri; se si utilizza per frequenti tratti di strada invece il consumo è rapidissimo. All'interno della calzatura, per via della suola tassellata, la pianta del piede è soggetta ad un surriscaldamento eccessivo (specialmente su superfici dure).

martedì 8 maggio 2012

MIZUNO WAVE RIDER 14

Mizuno Wave Rider 14

voto 9 – la ricompro in un'altra versione di colore; una delle migliori calzature di tutto il panorama running; è più alta delle precedenti versioni, sia avanti che dietro, e di conseguenza più ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

sabato 28 aprile 2012

MIZUNO WAVE RIDER 14

Mizuno Wave Rider 14

voto 9 – nuovo look e nuovo battistrada; una delle migliori calzature di tutto il panorama running; è più alta delle precedenti versioni, sia avanti che dietro, e di conseguenza più ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

venerdì 27 aprile 2012

MIZUNO WAVE FORTIS 3

Mizuno Wave Fortis 3

voto 8.5 – dopo sei Rider, la curiosità mi spinge a provare un modello diverso; più economiche, le Fortis si presentano con un ottimo rapporto qualità/prezzo; (125 euro, il listino Mizuno, per un modello con carateristiche essenziali); dopo un approccio non felice, con il passare dei chilometri le scarpe si sono modellate e allineate al mio modo di correre e alla fine sono rimasto contento per la riuscita; le scarpe della mia sesta Maratona. Pianta più larga rispetto alle Wave Rider; il peso è contenuto, ma l'intersuola è più rigida. Leggermente più alte nella parte posteriore. Il consumo del battistrada è accettabile per resistenza ai chilometri.

MIZUNO WAVE RIDER 13

Mizuno Wave Rider 13

voto 9.5 – nuovo look, stesso battistrada della versione 12; una delle migliori calzature di tutto il panorama running; più leggera e reattiva delle precedenti versioni, flessibile e ben ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

sabato 31 marzo 2012

MIZUNO WAVE RIDER 12

voto 9.5 – una delle migliori calzature di tutto il panorama running; l'ho ricomprata in un'altra versione di colore. Più morbida delle versioni 11 e 10 grazie al nuovo plantare Ortholite, flessibile e ben ammortizzata; la scarpa giusta per affrontare due Maratone nel giro di un mese e mezzo, la mia quarta e la mia quinta. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

mercoledì 28 marzo 2012

MIZUNO WAVE RIDER 12

Mizuno Wave Rider 12

voto 9.5 – look e battistrada nuovo; una delle migliori calzature di tutto il panorama running; più morbida delle precedenti versioni grazie al nuovo plantare Ortholite, flessibile e ben ammortizzata. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

mercoledì 14 marzo 2012

MIZUNO WAVE RIDER 11

Mizuno Wave Rider 11

voto 9.5 – mi sono trovato talmente bene che le ho ricomprate nella stessa versione, colore differente; una delle migliori calzature di tutto il panorama running; morbida, flessibile e ben ammortizzata; le scarpe della mia terza Maratona. Tra le più costose sul mercato (155 euro, listino Mizuno); il consumo del battistrada è più che accettabile per resistenza ai chilometri.

HOKA CARBON X 3

Hoka Carbon X 3 voto da definire - con  Hoka Carbon X  ho il piacere di provare anch'io per la prima volta le famose scarpe con piastra ...